Forum del Libro

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giovedì 23 aprile 2015

Giornata del libro, il presidente Mattarella: "Leggere è la chiave per diventare cittadini del mondo"

Alla vigilia della Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, che si celebra oggi, 23 aprile, in tutto il mondo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale gli studenti di diverse scuole che hanno partecipato al progetto Libriamoci, segnalandosi per un impegno particolare nella promozione della lettura. A loro Mattarella si è rivolto con un discorso in cui ha ribadito l'importanza della lettura nella vita di una persona e della società nel suo complesso: "Leggere - ha detto fra l'altro il presidente della repubblica - è una ricchezza per la persona e per la comunità. E' una porta che ci apre alla conoscenza, alla bellezza, a una maggiore consapevolezza delle nostre radici, ai sentimenti degli altri che spesso ci fanno scoprire anche i nostri sentimenti nascosti, come poco fa è stato detto. Non è vero che la lettura sia stata e sia un'abitudine di personalità introverse. E' vero il contrario: è una chiave per diventare cittadini del mondo, per conoscere esperienze lontane, per comprendere le contraddizioni e le storture, ma anche per comprendere le grandi potenzialità del mondo che ci circonda, dell'umanità che ci circonda. E' un modo per far nascere speranze, per coltivarle, per condividerle. I latini chiamavano liber il manoscritto, il libro. Liber, come il sostantivo e l'aggettivo che definivano l'uomo libero. Si tratta - lo sapete, certamente lo sanno i vostri docenti - di etimi diversi. La parola "libro" viene da corteccia, la corteccia degli alberi sulla quale si incidevano le iscrizioni. Ma questa identità del termine è quanto mai opportuna: in questo tempo avvertiamo particolarmente che leggere è parte di un percorso di libertà. Diceva un grande scrittore per ragazzi, Gianni Rodari: "Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo". Più libri vuol dire più libertà. Più lettori vuol dire più conoscenza, più spirito critico, più autonomia di giudizio, elementi essenziali di una convivenza". 
Il discorso del presidente della Repubblica si può leggere per intero nel sito del Quirinale.

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